29 marzo 2007

MANITUANA



Il nuovo romanzo del gruppo di scrittori Wu Ming, autori di 54 e prima, col nome di Luther Blissett, del grande successo Q, segna un altro ambizioso momento di riscrittura dei grandi eventi della storia mondiale, riletti attraverso una luce nuova, mai scontata e assolutamente originale. Manituana, titolo che evoca Manitù, il Grande spirito, dio degli indiani d´America, è un romanzo ambientato a fine Settecento, un tuffo nel passato del nord America, con protagonisti i nativi che vissero la guerra di indipendenza dalla parte sbagliata. Siamo nel 1775, in una vasta estensione di terra al confine attuale tra gli Stati Uniti e il Canada, dove si trova una delle civiltà più straordinarie fiorite nel continente americano, la tollerante e “meticcia” comunità di indiani, irlandesi e scozzesi, che il suo fondatore, sir William, chiamava “Irochirlanda”. Gli Irochesi, ancora oggi studiati dagli storici come precursori dello spirito di libertà della costituzione Usa e del “melting pot” americano, costituivano una società femminista (il potere nel clan era in mano alle donne) e molto “spirituale”: era gente raffinata che, oltre a saper fare la guerra e cacciare, leggeva Voltaire, suonava il violino e aveva doti di retorica e diplomazia. Sono loro i protagonisti del romanzo, con la loro scelta di essere tra i più leali e fedeli combattenti a sostegno della Corona britannica sia contro i Francesi, nella conquista del Canada, e sia contro i coloni ribelli dalla cui insurrezione sarebbero nati gli Stati Uniti d´America. È la guerra a mandare in frantumi quel mondo di pace. La lega delle Sei nazioni, che riuniva le maggiori tribù degli Irochesi, deve scegliere se combattere, e con chi schierarsi. Il capo di guerra irochese, Thayendanega, sceglierà di condurre il suo popolo lontano, oltre il mondo che ha sempre conosciuto e, qui il romanzo rovescia l’immagine canonica del pellerossa, si alleerà con re Giorgio contro i coloni che gli rubano la terra. Thayendanega diventerà noto come Joseph Brant e molti dei più grandi capi irochesi si chiameranno con nomi europei: non erano affatto “selvaggi”, se non nel senso che in guerra, all’occorrenza, utilizzavano metodi del tipo di quelli che il generale Washington avrebbe poi ordinato nei loro confronti: vale a dire bruciare, scotennare, sterminare.Un romanzo epico, frutto di un grande lavoro collettivo, ricco di effetti speciali, con molta azione. Otto anni fa i Wu Ming, che si firmavano ancora Luther Blissett, per spiegare come si fa a scrivere in gruppo, usarono questa immagine: “È come per il jazz: grande affiatamento, arrangiamenti collettivi e assoli individuali”. Assolutamente da visitare anche il sito www.manituana.com , ricco di contenuti extra.

27 marzo 2007

NO SURRENDER ON TOUR 2007: BRUXELLES (terza parte)


Ecco la nostra meta per il sabato AFTER HOUR NO SURRENDER: FUSE. E' uno dei migliori club d'Europa per quanto riguarda la musica techno ("Do you remember Tresor?"). L'ingresso è decisamente economico e si tira avanti fino alle 7...per maggiori info: www.fuse.be e http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=70387989

26 marzo 2007

NO SURRENDER ON TOUR 2007: BRUXELLES (seconda parte)


Il piatto nazionale belga sono certamente le moules et frites: cozze con patatine fritte. Le cozze, in genere provenienti dai Paesi Bassi, vengono cucinate in brodo o nel vino bianco, e servite con una generosa quantità di patatine fritte, che non sarà facile finire! I piatti più popolari a base di cozze (servite fumanti in una pignatta) sono le moules marinieres (con vino, aglio, cipolla e aromi), al vin blanc (al vino bianco), a la provencale (col pomodoro) e a la biere (cotte nella birra e panna). L'uso locale vuole che si mangino questi frutti di mare soltanto durante i mesi con la "r" nel nome, scartando quelli che non si sono aperti completamente durante la cottura.

23 marzo 2007

21 marzo 2007

...la testa rasata i boots ai piedi...


Ecco un video del live di venerdì, le braccia che vedete mulinellare in aria sotto il palco sono quelle dei VECCHI KIDS...http://www.youtube.com/watch?v=gTd7dUQO3xk

20 marzo 2007

17 marzo 2007

ALBA AZZURRA ALBA CHIARA


"Alcuni dei tuoi sul palco cambiano e se ne vanno, ma fuori ci sono loro, che sono il vero gruppo, che suona per te, che amplifica quello che fai." LORO siamo NOI. Un'altra volta, un'altra storia, un'altra gioia. Cominciamo da noi stessi e poi rivoluzioni...si, perchè siamo in grado di crearne di rivoluzioni. Ieri sera abbiamo stravolto tutto, il mondo che si è inchinato ai piedi di un palco magico, gli itinerari Michelin, la geografia convenzionale, le canzoni, le passioni, le leggi della fisica...ma andiamo con ordine. Anche per questa data piacentina dei Casino Royale, i Vecchi Kids ci sono, presenti a battere cassa e desiderosi di nutrirsi di suoni e di energia, come al solito carichi, fin troppo nonostante una partenza easy e le promesse di preservarsi in vista di un sabato lavorativo che scassa il cazzo. Pinocchio!!! Nessun passo indietro, pronti a decollare, daremo tutto, daremo di più. Pinta al D S di riscaldamento. Io scendo con i piedi per terra dopo un pomeriggio passato ad altezze vertiginose...TRF. Pronti, via...Il team è composto da Daniele "Red Ronnie" Ghisetti, Francesco "Peppe Vessicchio" Mainardi, Umberto "Maurizio Seimandi" Dossena ed Andrea "Claudio Cecchetto" Cerioli, cioè coloro che riscriveranno insieme ai Casino la storia della musica per una sera. Psyco Killers! La Polo verde sfreccia rantolando verso Cortemaggiore, l'adrenalina inizia a pompare nel sangue ed un ottima colonna sonora riempie l'aria. Siamo come quattro bimbi che vanno in gita, rigorosamente seduti in fondo e ben disposti a fare CASINO! Il viaggio è lungo ma comunque passa perchè siamo talmente cazzoni da tirarne fuori di tutti i colori...ma questo non è niente in confronto a ciò che sarà. L'osteria "il tagliere" ci accoglie alla grande, con il suo ambiente rustico - comprese le cameriere - ma soprattutto le sue pietanze genuine e squisite. Gran mix di salumi e pisarei royali ci saziono a più non posso ma è soprattutto il Gutturnio Fermo a metterci le ali. Gli occhietti brillano, i pensieri vagano, i sorrisi si arrotolano e tra una scodella e l'altra ci trasformiamo nei Kiss. Lingua bordeaux a go go! Uno dei Kiss ci delizia, intonando il noto ritornello di Alba Azzurra Alba Chiara e giù a ridere come non mai. Grazie Dany! Caffè, nocino e si incontrano 19 lune, giù di botta anche quelle! Lunacezione! Mini corteo verso il fillmore, in tasca abbiamo biglietti in esubero visto le fortuna radiofonica e la generosità di un pianista con i contro fiocchi. Bagarinaggio violento e, già a livello, incontriamo il resto della créme: Signo, Gugio e Jean Luc accompagnati dalle rispettive signore. Si entra, il merchandise non offre novità ma Daniele, assente ad Orzi, sbancherà comunque il lunario...doppietta! Elegante! Dal cielo scende una Stella Artois che ci aiuta a togliere la sete...ma che sete! Ezra si traveste da Dj Shadow e sprigiona beats che perforano lo stomaco e ondeggiano nel cervello. Il pezzo storico della colonna sonora di "the Warriors" accompagna l'entrata in scena della band...e noi siamo Angels & Warriors! Spunta anche una camicia sgargiante che fa allertare la protezione civile locale...PROTECT ME!I ragazzi sul palco si confermano come al solito travolgenti, nulle da eccepire, ci regalano un'altra serata indimenticabile e noi...c'è chi cammina sui muri, chi si prende a testate, chi ha amici troppo loquaci, chi amici 0-12, chi cade ma si rialza, ci abbracciamo perchè il suono ci unisce, ci lega, ci fa sentire un tutt'uno con chi ci sta di fronte, ci facciamo trascinare nel vortice, ci lasciamo andare, è casa nostra, quel suono è casa nostra, è cosa nostra, ce ne siamo appropriati, fa parte di noi che senza di loro saremmo stati sicuramente diversi, saremmo stati meno di quello che grazie a Dio siamo con orgoglio. La scarica del groove ci accende come una centrifuga, rimescola i vissuti, il futuro, le aspettative, le emozioni. The end e standing ovation! Restiamo a presidiare, facendo spola tra un dancefloor che mi regala l'inimmaginabile ed un bar fin troppo familiare. Il pianista del secolo è come al solito cordiale, sorride di fronte alla camicia sgargiante e chiede di fare piano alla protezione civile. Abbiamo dato e ci apprestiamo ad imboccare la via del ritorno. Per l'occasione installiamo il navigatore satellitare umano, che però è un pò scosso, ma riesce comunque a condurci lungo l'itinerario alternative. E' un altro mondo quello che ci si fa incontro. Zigzagando, bruciamo l'asfalto di una zona d'ombra che i libri di geografia hanno omesso...per cui tocchiamo gli innominabili Meleti e Moccastorna, ma anche Roggione 1 dove tutti vivono una vita da mediano. Nel frattempo il satellitare strippa e noi rientriamo a poco a poco sul pianeta a noi noto. Sei come la mia moto! Ma ci sentiamo strani...non sarà mica l'effetto Giutlag della vicina Caorso? Oh one and sand go mach in in...è proprio l'effetto Giutlag, non vi è dubbio, siamo contagiati, iniziamo ad assumere la colorazione verdastra che ci accompagnerà al risveglio, ma sono soprattutto le menti a non rispondere più! Anche perchè all'arrivo in piazza sanmartinogiovanniventitreesimo stiamo ancora perfezionando la nostra ultima creazione e cioè la sigla di supercar rmxata con Sognando California...cielo grigio giù foglie gialle su. Basterebbe ciò per far capire a voi normali l'effetto che fa una serata così. Che gran serata! Il rapimento finale è degno di una sceneggiatura da oscar, cullato dolcemente in attesa di un alba azzurra alba chiara...

14 marzo 2007

NO SURRENDER ON TOUR 2007: BRUXELLES (prima parte)


In occasione dell'imminente trasferta dei NO SURRENDER in terra belga, ecco alcune informazioni utili per affrontare al meglio il viaggio.

BIRRA BELGA

Il Belgio produce più birra di qualunque altro paese, in una varietà incredibile di stili e sapori. Il cittadino belga ne beve in media 100 litri l'anno, e anche i bar più piccoli hanno una riserva di almeno 20 varietà. Le fabbriche di birra della nazione producono più di 400 birre diverse. Gli allegri contadini dei villaggi medievali, rappresentati nei quadri del XV secolo di Breughel il Vecchio, bevevano la birra prodotta nelle fabbriche del luogo, molte sorte nell'XI secolo, poichè ogni cittadina o comunità produceva la sua birra. All'inizio del 1900 in Belgio vi erano ancora 3000 fabbriche di birra. Oggi, più di 100 sono ancora attive e gli esperti dicono che anche le aziende più grandi producono birra di alta qualità.

BIRRE DEI TRAPPISTI

Le birre dei trappisti el Belgio sono le bevande più amate fin dal Medioevo, quando i monaci cominciarono a produrle. La bevanda nacque in epoca romana, quando il Belgio era una provincia della Gallia, la Gallia Belgica. La birra era un prodotto privato fino a quando i monasteri presero il sopravvento e introdussero i coni di luppolo nel processo di produzione. Oggi, la produzione è controllata dai cinque monasteri trappisti, anche se i produttori sono in maggior parte laici. Le birre dei trappisti hanno un gusto ricco e una gradazione alcolica che varia dai 6,2 agli 11 gradi. La più celebre tra le venti marche è la Chimay, prodotta nella fabbrica monastica più grande del belgio, a Hainaut. Delicata ma forte, questa birra in bottiglia ha tre diverse gradazioni alcoliche. La più forte è la Westvleteren, di Ypres.

12 marzo 2007

REPLAY


Venerdì 16 Marzo 2007 CASINO ROYALE LIVE @ FILLMORE - CORTEMAGGIORE - PC

Ragazzi, si replica! Dopo l'entusiasmante esordio che ci ha visto trionfare al Buddha Cafè di Orzinuovi, i VECCHI KIDS stanno organizzando la trasferta piacentina al seguito dei Royali. Per ora gli iscritti sono, oltre al sottoscritto, Ghiso (se non sopraggiungeranno ancora misteriose complicazioni...), Dox e a sorpresa il Dott. Mainardi che, da buon padrone di casa, si sta dando da fare per quanto riguarda l'aspetto culinario della serata. Vi aspettiamo numerosi...VECCHI KIDS ON TOUR !!!

11 marzo 2007

MAI DOMI


Che grinta! Che carattere! Che Italia! Che pomeriggio di passione! Dopo la vittoria contro la Scozia, lo Skanna ha riaperto le sue porte anche per il match dei valorosi azzurri contro Il Galles, richiamando, oltre ai due magnifici padroni di casa Vitto e Checco, il sottoscritto, Winston, Manef e Marci. Tra i resoconti della serata precedente, vissuta come al solito da protagonisti tra locali e "pizzerie", inizia la partita: gli azzurri partono bene, compatti, organizzati e con un veloce gioco alla mano e i ficcanti calci di Ramiro mettono pressione ai gallesi, che comunque si dimostrano altrettanto organizzati e molto pericolosi soprattutto sulle ali. Il primo tempo è molto combattuto e si conclude con la meravigliosa meta di Robertson che si trasforma in Ben Johnson e, dopo aver bruciato mezza squadra gallese, va a schiacciare la palla ovale proprio in mezzo ai pali. Nell'intervallo qualcuno si dedica ad uno shopping frizzantino ed al gelato, perdendosi la ripresa del gioco che vede il Galles salire in cattedra e portarsi in avanti nel punteggio. Sotto 20-13 gli azzurri non si demoralizzano ed a testa bassa tirano fuori tutte le energie restanti, regalandoci un finale di gara indimenticabile e mettendo a segno una formidabile rimonta. Negli ultimi interminabili minuti, lo Skanna si trasforma in un piccolo Flaminio, ci stringiamo ed uniti spingiamo un pò anche noi gli azzurri a conquistare qualche metro in più in mischia. A tre minuti dal termine l'apoteosi, quando Ramiro con un piattone lancia Bergamasco che schiaccia in meta. Sorpasso!!! Lo Skanna espolde in un urlo incredibile, in un esultanza clamorosa! Ma mancano ancora due minuti: il Galles ci crede, spinge ma noi alziamo un muro e non passa nessuno. La voglia di vincere li porta anche a rinunciare ad un calcio che probabilmente avrebbe potuto portare il risultato in parità...ma ormai il tempo è scaduto ed il Flaminio, insieme allo Skanna, esplode di gioia! Alcuini infine si dedicano al terzo tempo, godendosi una bella e meritata pinta al Beat, preparandosi alla serata che ci vedrà impegnati in un quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo.......................................etc etc tempo! Mai domi in campo ed al bancone!

8 marzo 2007

ROCK'N'ROLL


It's only rock and roll, avrebbe detto qualcuno! Si, perchè ieri siamo stati tutti veramente rock 'n roll! Ma andiamo con ordine. Le porte del D S si aprono al grande pubblico verso le 18, c'è qualcuno alle prese con un kilt che non sta su ed in rotazione foto di ieri e di oggi, facce conosciute, impresse sulle pareti di un locale di cui hanno scritto la storia. La storia siamo noi, o meglio...anche noi. Si ride già tantissimo e si commenta l'inimmaginabile, scatti della memoria e flash che incidono le pupille ed i ricordi. Ecco i primi clienti...e si parte con i primi giri!!! Non ci tiriamo di certo indietro! Quanti giri alla fine? Fuori giri!!! Si prepara la scorta di bicchieri, tantissimi ed alla fine ne sarebbero serviti ancora. Merito vostro. Si inizia a carburare, il bancone è vivo. Piccole, medie, piccole, ma soprattutto medie e tessere che in un baleno si sgretolano! Non c'è problema! C'è entusiasmo, c'è gioia, i nervi si rilassano nonostante dieci ordini in testa da fare contemporaneamente. Ma la clientela è clemente, capisce, collabora, sorride e ti fa sentire a tuo agio! Ma sono sopratutto quei due occhi rubati al firmamento a confonderti, ad un passo, vorresti perderti nella loro luce! Ti sei già perso, non v'è dubbio! Ed hai buttato via anche la bussola...Le note iniziano a scavare nel cervello e ci si lascia andare, dietro il banco ci prendiamo il nostro spazio perchè è anche un pò la nostra festa! Io, Ale, Lanzo, Riccio...giri su giri! Capogiri...Il boss ha sete, una grande sete e noi siamo lì ad assecondarlo, a caricarlo, ben venga! I fusti vanno via come il pane, sembrano bucati ed alla fine sarà record! Il nostro record, ognuno di voi/noi presenti lo sentirà un pò suo/nostro questo record e ricorderà..."io c'ero". Noi/voi...nessuna distinzione perchè ben presto si inizia a cantare tutti insieme, ecco perchè ho sempre pensato che il D S sia una grande famiglia. Entrarvi è un pò come entrare nella propria casa. Parara pararararara...casino royale!!! Pacche sulle spalle, sorrisi, due chiacchere... e chi se li ricorda più gli ordini da fare!?! Cazzo frega! L'una sta per arrivare e vedi gli avvoltoi tesserati schierati davanti alle spine, pronti a godersi la loro ora felice...che sorrisi che girano, orbite di fuoco, confuse ma tremendamente vere, ti cercano per un ordine ma anche per condividere con te una notte da leggenda! Spunta anche"Quelli del Don Stuart" che campeggia su un drappo giallo blù che la fede ci ha portato a dipingere ed eccoci in conclusione a sventolarlo con orgoglio e goliardia! Grazie a tutti e...cento di queste notti rock n roll !!! Auguri Riccio!!!

5 marzo 2007

"al clan dal kilt!"


Mercoledì 7 Marzo 2007 il leggendario DON STUART PUB festeggerà i 18 anni di onorata attività sotto la gestione dell'egregio Arrigo aka Riccio. Tanti di noi hanno trascorso una fetta importante di questo periodo con i gomiti belli piantati sul bancone o le gambe sotto i tavoli, degustando dell'ottima birra. A detta di tutti, la migliore birra in circolazione a Crema. Il D S diventa maggiorenne, sempre all'insegna della qualità e della simpatia del suo staff. Vediamo di festeggiarlo come si deve ma soprattutto come solo noi sappiamo fare. La gentile clientela che si presenterà in kilt riceverà inoltre un gustoso presente. La misura l'abbiamo iniziata, sta a noi mantenerla per altri cento anni ancora..."Quelli del Don Stuart"

4 marzo 2007

QUELLI SONO INGEGNERI...


Quelli sono ingegneri! Punto e stop! Questa è la sentenza, non ci piove! E glielo diciamo in faccia, zero remore, i freni non li conosciamo, oppure sono fuori uso, siamo tre, valiamo per cento, mille! Punto e stop! Chi ci ferma...? Ieri nessuno sarebbe stato in grado! La miccia innescata è un'aperitivo scanzonato, Giovanni Martini e Millesimato! Non è reato! Ma qui scatta il retaggio del passato, una maglia a strisce che ci ha fatto gridare sdraiati sul tappeto di un salotto che anche campioni del mondo ci ha incoronato! Barcellona, Manchester, Berlino e chissà che...Birre di classe in un posto dove non arrivano mai, gole secche, arse che necessitano di liquido e luppolo in quantità industriale! Mozzarelline incandescenti, cotolette di cartone e maialate unte...ma si, quelli sono ingegneri! Non vi è dubbio!!! Nessuno si tira indietro...anche perchè il Gordo regala sprazzi di fantasia..."me ne porti altre tre?"...gol, gol!!! Anche se un tempo erano Mauro, Billy, Franco e Paolo mentre oggi sono il Bonjo, lo Scarso, il Darione e il Ceko...siam lì a gridare: Commandos la la la la la la... dove vale tutto, destra e sinistra! Ci raggiungono cestisti che alzano il gomito e fanno il terzo tempo! Calcoliamo l'età, ci guardiamo in faccia e constatiamo che non abbiamo mai mollato per un cazzo! Son quasi trenta per il trio! A testa! Son novanta! Quindi è d'obbligo un breve check up al laboratorio e via verso il pub per antonomasia e come poter rallentare la marcia? Neanche per idea, anzi si rilancia...e si fa il pieno di verde, purtroppo!!! Sinceri ed alticci si tiene banco, il potenziale è esplosivo!!! Mai domi! Ci raggiunge anche un amico "che sta troppo avanti"...ma dove sono tutti quanti gli altri? Non possiamo più tornare indietro! Si vaga fisicamente e mentalmente e ci si trova su un divano ad ascoltare i REM...losing my religion? No, solo Losing!!! Se potesse questo buio cancellare l'universo, forse ti potrei parlare e non sentirmi così perso...penso io! Disarmanti...devastanti!!! Anche se non sono lì davanti. Che belli! Svanisce l'eclisse di luna insieme alla nostra lucidità, lasciando spazio ad una stellata con i contro fiocchi..."te la regalo!", direbbe qualche re del cocktail....E quelli erano sicuramente ingegneri...centopercento...

1 marzo 2007

DAFT PUNK "Homework" 1997


Dieci anni fa, o giù di lì, si comincia a parlare di "french touch" all'interno del panorama della musica elettronica. Infatti, dalla Francia snob e tradizionalista, alcuni dj e produttori aprono un nuovo varco all'interno del movimento dance e ben presto diventeranno un punto di riferimento della scena elettronica mondiale. Sotto l'inconfondibile marchio "french touch" vi è una comune passione per le influenze disco-funk ma anche per un sound melodico e sofisticato. Ognuno di questi artisti interpreterà poi a suo modo l'essenza di questo tocco ed approccio particolare al suono. Tra di loro spiccano appunto i misteriosi DAFT PUNK, alias Thomas Bangalter e Guy-Manuel De Homem Christo, che partoriscono all'interno della loro cameretta il groove per il party perfetto. Sound colorato, eccentrico ma anche profondo ed oscuro. Trascinante e spiazzante al tempo stesso: un mix di house, disco, heavy-metal e pop. Voulez vous dancer?
Ed un video stratosferico:
http://www.youtube.com/watch?v=GBY6Da1RuLk&mode=related&search=