11 dicembre 2007

MILANO é UN ANGELO A COLORI

A volte mi rendo conto di quanto sono fortunato a fare il mio lavoro…un lavoro “strano” a detta di molti, un “non lavoro” a detta dei più, un lavoro poco retribuito ma che ti riempie l’anima, ti arricchisce in modo sorprendente e può stravolgerti la visione della vita, della tua vita che ora senti addosso come una pesante aurea di filo spinato. Infatti in questi giornate grigie sia dal punto di vista atmosferico che personale, Milano mi ha accolto e messo alla prova. L’incontro con un bambino, l’incontro con un luogo, l’incontro con delle persone, l’incontro con dei sorrisi, comunque, nonostante tutto, nonostante la sofferenza e la paura. Milano è sempre troppo frenetica per me e con me, tutti camminano ad una velocità che è tripla rispetto alla mia, la metropolitana è un sotterraneo dove nessuno parla con nessuno, dove ognuno è perso nei suoi pensieri, tra libri, quotidiani e cuffie che amplificano le gioie ed i dolori di passeggeri che potrebbero essere lì benissimo da soli. E quando sbuchi in superficie, tu che non riesci a scrollarti di dosso i fantasmi che stanno rendendo le tue giornate crudeli, cammini con la testa bassa verso una meta, un indirizzo, un luogo sconosciuto. Milano mi ha accolto in un ospedale, un ospedale normale, con lunghi corridoi anonimi, stanze piccole e buie, un mobilio datato e macchinari che non mi sono parsi così all’avanguardia. Milano è un bambino, Milano è un angelo, Milano è uno “grande”, Milano è un “uomo”, uno dei primi che il mio lavoro mi ha fortunatamente permesso di incontrare, un bambino con il sangue avvelenato, gli affetti più intimi persi e responsabili di ciò che è lui. Milano è uno sguardo sofferente, spaventato, terribilmente debole, Milano è quello stesso sguardo che rinasce e si libera di quel peso in un sorriso immenso che ti contagia, ti travolge, ti violenta dolcemente, ti regala un’emozione fortissima e ti saluta “a colori”, facendoti rendere conto di quanto è fragile la visione della tua vita del cazzo, di fronte al gesto naturale e spontaneo di chi alla vita ci rimane attaccato con tutte le sue forze. Milano è stato dunque un incontro, con un viso ed un corpo stravolti da troppi tubi, troppi aghi, troppe ferite, troppa sofferenza, ma combattuti con onore, con orgoglio, con vigore, da chi – conciato così – ti ha chiesto in un momento di lucidità il perché dei tuoi occhi troppo rossi e troppo gonfi. “Troppo fragile”, sarebbe stata la risposta sincera che questo angelo si sarebbe meritato. Ma meglio glissare, meglio togliere lo sguardo, meglio cambiare discorso. “Troppo fragile” è la mia risposta. Milano mi ha lasciato andare dopo questo primo incontro così, terribilmente grigia e troppo pesante da sopportare. Milano è un’immagine in bianco nero. Milano mi ha accolto anche nei giorni successivi, giorni di festa, luci colorate, tanti sacchetti e pacchetti ma tu quando esci in superficie ti senti sempre più povero ed inutile. Milano però sono anche dei tubi che progressivamente scompaiono, aghi che non bucano più, ferite che si rimarginano, sofferenze che si alleviano. Milano è un angelo che ricomincia a volare. Milano è una sala giochi di un ospedale qualunque, animata da simpatici mocciosi che tra carrozzelle, stampelle, flebo e drenaggi, ti ronzano intorno lasciandoti incredulo di fronte a tutta la loro forza e vivacità. Milano è un momento in cui rimani incantato e stordito da risate, sorrisi, battute, domande, richieste, situazioni. Milano è un angelo che ti si addormenta in braccio mentre tu ridi di fronte ad un cartone animato, ma non vuoi fare troppo rumore per non svegliarlo. Milano è l’emozione di un gigantesco sorriso un po’ sdentato e di un abbraccio finale che ti permettono per un istante di darti la spinta per cercare di risalire. Milano domani sarà finalmente una casa, la sua casa, i suoi giochi, le facce amiche e le abitudini rassicuranti di tutti giorni. Milano domani tornerà ad essere a colori per un angelo. A Milano oggi c’era l’arcobaleno.

2 commenti:

Distinto ha detto...

Cerio mi hai fatto venire i brividi

Più bambini e basta !!!

lion ha detto...

GRANDE CERIO!!!