19 dicembre 2007

NESSUNO TOCCHI CAINO



Una voce poco fa ha definito la giustizia come "legge applicata per vendetta" e se è quella del popolo è di Dio ed io la fischio dal loggione come stecca, perché di 'sto tenore non si può contrabbandare per parola del Signore. Punto. M'iro e faccio fuoco e fiamme se mi guardo in giro : togliere il respiro a un uomo chiuso in una cella è solamente un assassinio che cela il suo mandante nel diritto e complica il delitto circondandosi di complici che ammaccano il grilletto stando zitti, cui garantisce un alibi da vittime, costrette a uccidere per auto-difesa e usate come pesi sopra al piatto dell'accusa. Ma il gioco, lo conosco, è da villani, e puoi pure strofinartele per mesi, le tue mani restan sporche, come le coscienze di chi ancora ti sostiene mentre erigi forche come fossero altalene e poi ci appendi le persone, le lasci penzolare come stracci stesi al sole, le asfissi in una stanza, o gli inietti una sostanza dentro al cuore, o glielo fai scoppiare da un plotone.. La carne ai ferri è la tua vera religione e cerchi un capro nero, lo pascoli in un cimitero e poi lo immoli su un altare in remissione dei peccati, ma di lui non hai memoria, perché è solo un altro morto della storia... Tieni giù le mani da Caino : sangue chiama sangue e tu rispondi al suo richiamo, predichi giustizia e poi razzoli nel crimine, arbitro venduto che dispone della vita di un suo simile.... Le favole che ti raccontano fin da bambino ti deformano, t'illudi d'essere infallibile perché fai numero, ma non t'accorgi che la tua opinione la raccolgono soltanto quando ai vertici fa comodo. Muovono la tua coscienza sopra a una scacchiera, pedina bianca tu difendi una regina nera che divora vite umane in ogni direzione mentre tu chiudi gli occhi ed apri la bocca come il pescecane.. Bruci ossigeno vitale per me e per te dicendo cose che non stanno in piedi neanche se le impali, ripeti formule contraddittorie sempre uguali fin dai tempi di Mosé.. In più ritieni il computo di occhi, denti, mani e piedi dispari, carcere ed ergastoli non bastano, non ti soddisfano : vorresti morto ogni fottuto criminale, da additare come esempio da evitare... Ma ancora non è nato il delinquente che veda nella pena della morte un deterrente e spesso capita di fare fuori un innocente come niente, e questo me lo chiami "un incidente" ? Boia dal cappuccio trasparente vivi nell'anonimato, immune dal peccato, signore incontrastato della tua mediocrità, orfano del dubbio, testa nella sabbia : vittima della tua stessa rabbia....

Frankie Hi-nrg Mc...PERCHè SI PUO' FARE GIUSTIZIA ANCHE SENZA UCCIDERE...

11 dicembre 2007

MILANO é UN ANGELO A COLORI

A volte mi rendo conto di quanto sono fortunato a fare il mio lavoro…un lavoro “strano” a detta di molti, un “non lavoro” a detta dei più, un lavoro poco retribuito ma che ti riempie l’anima, ti arricchisce in modo sorprendente e può stravolgerti la visione della vita, della tua vita che ora senti addosso come una pesante aurea di filo spinato. Infatti in questi giornate grigie sia dal punto di vista atmosferico che personale, Milano mi ha accolto e messo alla prova. L’incontro con un bambino, l’incontro con un luogo, l’incontro con delle persone, l’incontro con dei sorrisi, comunque, nonostante tutto, nonostante la sofferenza e la paura. Milano è sempre troppo frenetica per me e con me, tutti camminano ad una velocità che è tripla rispetto alla mia, la metropolitana è un sotterraneo dove nessuno parla con nessuno, dove ognuno è perso nei suoi pensieri, tra libri, quotidiani e cuffie che amplificano le gioie ed i dolori di passeggeri che potrebbero essere lì benissimo da soli. E quando sbuchi in superficie, tu che non riesci a scrollarti di dosso i fantasmi che stanno rendendo le tue giornate crudeli, cammini con la testa bassa verso una meta, un indirizzo, un luogo sconosciuto. Milano mi ha accolto in un ospedale, un ospedale normale, con lunghi corridoi anonimi, stanze piccole e buie, un mobilio datato e macchinari che non mi sono parsi così all’avanguardia. Milano è un bambino, Milano è un angelo, Milano è uno “grande”, Milano è un “uomo”, uno dei primi che il mio lavoro mi ha fortunatamente permesso di incontrare, un bambino con il sangue avvelenato, gli affetti più intimi persi e responsabili di ciò che è lui. Milano è uno sguardo sofferente, spaventato, terribilmente debole, Milano è quello stesso sguardo che rinasce e si libera di quel peso in un sorriso immenso che ti contagia, ti travolge, ti violenta dolcemente, ti regala un’emozione fortissima e ti saluta “a colori”, facendoti rendere conto di quanto è fragile la visione della tua vita del cazzo, di fronte al gesto naturale e spontaneo di chi alla vita ci rimane attaccato con tutte le sue forze. Milano è stato dunque un incontro, con un viso ed un corpo stravolti da troppi tubi, troppi aghi, troppe ferite, troppa sofferenza, ma combattuti con onore, con orgoglio, con vigore, da chi – conciato così – ti ha chiesto in un momento di lucidità il perché dei tuoi occhi troppo rossi e troppo gonfi. “Troppo fragile”, sarebbe stata la risposta sincera che questo angelo si sarebbe meritato. Ma meglio glissare, meglio togliere lo sguardo, meglio cambiare discorso. “Troppo fragile” è la mia risposta. Milano mi ha lasciato andare dopo questo primo incontro così, terribilmente grigia e troppo pesante da sopportare. Milano è un’immagine in bianco nero. Milano mi ha accolto anche nei giorni successivi, giorni di festa, luci colorate, tanti sacchetti e pacchetti ma tu quando esci in superficie ti senti sempre più povero ed inutile. Milano però sono anche dei tubi che progressivamente scompaiono, aghi che non bucano più, ferite che si rimarginano, sofferenze che si alleviano. Milano è un angelo che ricomincia a volare. Milano è una sala giochi di un ospedale qualunque, animata da simpatici mocciosi che tra carrozzelle, stampelle, flebo e drenaggi, ti ronzano intorno lasciandoti incredulo di fronte a tutta la loro forza e vivacità. Milano è un momento in cui rimani incantato e stordito da risate, sorrisi, battute, domande, richieste, situazioni. Milano è un angelo che ti si addormenta in braccio mentre tu ridi di fronte ad un cartone animato, ma non vuoi fare troppo rumore per non svegliarlo. Milano è l’emozione di un gigantesco sorriso un po’ sdentato e di un abbraccio finale che ti permettono per un istante di darti la spinta per cercare di risalire. Milano domani sarà finalmente una casa, la sua casa, i suoi giochi, le facce amiche e le abitudini rassicuranti di tutti giorni. Milano domani tornerà ad essere a colori per un angelo. A Milano oggi c’era l’arcobaleno.

10 dicembre 2007

I CAN'T GET NO SLEEP

La nebbia penetra nelle ossa, i fantasmi ronzano nei pensieri, i bagliori squarciano il buio silenzioso, le mani nelle tasche tremano, l'aria gelida toglie il fiato, apnea, passi lenti e storti, dolore, confusione, cammino.

5 dicembre 2007

STAGNO e GHOST TRACK...


Resto fermo e nascosto

nell'apnea di un fondale

nella curva del tempo

che continua a scadere

sulla pelle ammaccata

IL MIO REGALO PER TE

non vedo più nessun male che mi possa ferire

almeno per stanotte non c'è nessun dolore

lo stagno pronto a specchiarmi

è un abisso per me

che ricambia lo sguardo

che mi parla di te

sulle nocche ammaccate

IL MIO REGALO PER TE


Visto da qui lo spazio sembra immobile

come in attesa che cada qualcosa in più

crateri che io non avevo visto mai

dove si annidano i demoni e gli angeli

oggi IO E TE siamo comete instabili

luci intrecciate che fendono oscurità

le TUE braccia io riscalderò

finchè avrò fiato

io soffierò via le TUE nuvole

tra tempeste ed eclissi

le galassie e i riflussi

tra deserti e ghiacciai

IL MIO SOLE IL MIO SOLE IL MIO SOLE SARAI

e sono qui a immaginare anche per noi

un tempo sospeso

un frammento di eternità

quanto di TE

per sempre acceso viaggerà

le curvature del tempo ci attendono

ma se adesso tu

resti con me finchè avrò fiato

soffierò via le tue nuvole

tra tempeste ed eclissi

le galassie e i riflussi

tra deserti e ghiacciai

nei crepuscoli so

che il TUO sole, il TUO sole, il TUO sole sarò...


Buon concerto...il mio regalo per te...

27 novembre 2007

MDS

MILANO DOUBLE STANDARD...Ora che tutto sembra già stato detto, ora che tutto, sembra già stato scritto dappertutto, tutto!Quello che ci resta quello che, cosa siamo.La Pratica è in pratica un suono.Ogni 1! Uno rappresenta con il suo Sound System, Ogni 2…Uno è chiuso in casa e cura il proprio home business, si.Sospetto di Sapere si, quii. Dove andiamo, in diretta, segnaliamo a Milano… Indice in ribasso per gli investimenti in capitale umano.2.All’aperitivo delle sette, risse di GSM, tra tutti che ci provano nessuno riesce a smettere.Cazzate on ice! In cocktail glass antiproiettile.Pitbull, Clockers, gente con la goccia al naso e Killer potenziali in giro.Con noi di più , di più di Tutto, Tutto e il contrario di Tutto.Scomponi tutto in pezzi ingoia una bottiglia d’acqua e vai a letto. Passando sopra mucchi di scassati stiamo ora Rincasando, Meditando, Valutando.I Limiti dei Limiti d, d–della Riduzione del Danno
…Milano sembri stanca torna a casa,…fuori dal controllo sfila,…folla folle avanza guarda Armani e Albania,Milano ha un Doppio Standard!3.Milano 7 di mattina chiudono una casa, fuoco sulla stradaWelcome ben trovati, all on board si dia inizio al musicaaal!Protagonisti interpreti incriminati e assolti eseguono d’accordo, troppo-d’accordo, coreografie d’altri tempi, diamo un occhio a i presenti.Alle Finestre, Spettatori non paganti dal profilo intollerante a tutto, proprio tutto, tranne che per sesso e soldi, ora…Milano è in Coda ancora in Coma…Controlla la cronaca analizza la Rosa…vedo un giovane ucraino radioattivo andare in goal!…gli alla centrale dichiarati out law…appaiono e scompaiono…come comparse fantasma dentro il musical4.Bambini cresciuti troppo in fretta, arrivano, giocanoseminano il panico osservano E sul muro scrivono“ lui al sicuro pensa perché ricco. Ratko”Niente da perdere, niente paura, Tu dammi-dacci-dagli quattro mura. Dagli una Casa una storia più sicura*È lo scenario di un citta che si deforma, fantasmi al metro quadro zone d’ombra. Guardati attorno, Invisibile Pulviscolo Velenoso nelle vie Respiratorie Strane storie,Scritte sui muri contro stronzi di cane sui marciapiedi, Milano è questo standard, Milano veri falsi problemi. CASINO ROYALE

24 novembre 2007

IL SOLE SILENZIOSO...

…segue...infatti…e si ricomincia…dopo novanta ridicoli minuti di stop…dopo una settimana in cui sembra già si sia dimenticato tutto! Sembra si sia dimenticata una tragedia che grida giustizia...ma di ciò che è successo i mass media tacciono già. Pronti invece a dare enfasi alle decisioni di giudici sportivi, osservatori, questori che limitano la libertà individuale, manco fossimo in una dittatura. Ancora una volta sono stati abilissimi a veicolare l’attenzione popolare ed a fomentare tavole rotonde, dibattiti, reportage, tabelle, discussioni da osteria e da salone di bellezza che hanno per l’ennesima volta etichettato il mondo degli ultras – senza alcuna distinzione – come il male peggiore di questo paese e di questa società che stanno inesorabilmente andando a rotoli. Ma noi lo sappiano che coloro che hanno sparato non sono gli ultras. Gli ultras sono coloro che hanno giustamente protestato per ottenere un po’ di rispetto per una vita che senza nessuna ragione se n’era appena andata, sono coloro che hanno gridato che la morte è uguale per tutti, sono coloro che gridano che la legge deve essere uguale per tutti, sono coloro che si sono opposti alla regola del “the show must go on”, sono coloro che come al solito c’hanno messo la faccia, alla faccia degli anonimi sondaggi televisivi che tanto accusano ma nulla risolvono, gli ultras sono coloro che hanno reso omaggio a Gabriele e che, al di là delle rivalità calcistiche e politiche, con grande rispetto e compostezza hanno reso tutti insieme onore ad un ragazzo che come loro amava andare ovunque per sostenere i propri colori del cuore. Per cui domenica- ma è così ogni giorno – tutti gli ultras, anche coloro ai quali non sarà consentito di seguire la propria squadra, porteranno dentro di loro il calore di un sole silenzioso che nessuno potrà mai spegnere, perché NON SPEGNI IL SOLE SE GLI SPARI ADDOSSO…

L'ECLISSI

Diciamolo subito, “L’eclissi” – nuova opera dei Subsonica – convince, e lo fa appieno. L’album scorre bene attraverso le 12 tracce, vario, intenso, accattivante, intimo e riflessivo. I ragazzi torinesi sono tornati in grande forma, amorematici ed emozionali, con le macchine che spingono beat che, glaciali e dritti nella loro semplicità, si infrangono su melodie ed arrangiamenti caldi e contorti al punto giusto. Come anticipato, lasciata da parte la “terrestre” parentesi rock, i Subsonica tornano a corteggiarci con un suono profondo ed elettronico, che pulsa vibrante e si amalgama su testi che si interrogano su un passato di rimpianti, un presente di rapporti vuoti ed un futuro d’incertezza. Emerge immediatamente la squisitezza di Ninja, preciso e perfetto sia a che fare con i ritmi in 4/4 che con quelli spezzati e sincopati; il neo papà Boosta fornisce la giusta acidità e la piacevole accelerazione vorticosa al prodotto; C Max ricama il groove con i suoi riff che graffiano e lasciano il segno; Vicio pesta pesante con una linea di basso sempre importante e prepotente; Samuel scalda ed incanta come al solito con la sua voce; Ale Bavo e Condimix perfezionano e confezionano l’opera con sapienti mani elettroniche e danzerecce. E il piedino fa su e giù, tenendo costantemente il tempo. In un venerdì inutile, depressivo e piovoso, c’è stato però modo di rifarsi, provando per bene il nuovo sound system che ha risposto alla grande, grazie ad un soffitto bello alto ed a muri vecchi belli spessi che accolgono e propagano al meglio il suono. Se è stata un’eclissi, domani ci sarà di nuovo un’alba…segue...infatti...

13 novembre 2007

LA FORGIA VIBRA

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che si sono sbattuti per l'allestimento della serata ed a tutti i presenti...GRAZIE! Un saluto anche ai soliti chiacchieroni...BLAH BLAH BLAH...





12 novembre 2007

UN RAGAZZO...

Era un ragazzo con due grandi passioni la musica e la Lazio. Era un dj e la notte l’aveva trascorsa a regalare sorrisi e buone sensazioni a chi amava la sua musica e la sua compagnia. Fino alle 6 concentrato sui dischi e poi pronto a partire per la trasferta di Milano. Una trasferta tranquilla visto che le due tifoserie sono legate da un forte gemellaggio. Ma tutto è finito a causa di un maledetto colpo di pistola. La mia domenica era iniziata pressappoco come la sua…le orecchie che ancora ronzavano per la musica che in cuffia tengo sempre troppo alta, le poche ore di sonno, la stanchezza ma la sensazione di avere dato comunque il meglio e fatto divertire chi era lì ad ascoltarmi. Mentre i dischi giravano, sicuramente entrambi ci siamo immaginati la trasferta, importantissima per entrambi, fondamentale per entrambi. "Andrò dove il mio cuor mi porterà senza paura, farò quel che potrò...". Milano e Trento distanti centinaia di km ma un'unica meta per chi non riesce a lasciare sola la sua squadra del cuore. Il viaggio di Gabriele si è interrotto però molto prima. Perché? I suoi familiari, la sua ragazza, i suoi amici non riusciranno mai a darsi una spiegazione, a capire perché tutto ciò è accaduto. E la richiesta di una giustizia “giusta” non potrà mai colmare il vuoto lasciato da chi se ne è andato troppo presto. Il mio viaggio è invece arrivato alla meta, segnato però da un tam tam di notizie che hanno tolto il sorriso alla maggior parte di noi. È morto un ultras della Lazio, è morto un ultras, è morto uno di noi. Tanta rabbia! Tantissima! Anche perché all’entrata del settore ospiti hai trovato chi, incurante di ciò che era successo, ha vomitato tutta la sua arroganza e la sua bestialità, protetto ed assicurato da una divisa. Sarà sempre così ma ci sarà anche sempre chi, indomito e battaglierò, porterà ovunque quell’ideale e quella passione che ci ha spinto a mettere giù le cuffie ed a preparare la sciarpa. In questi giorni assisteremo ai soliti processi sommari sui mezzi di comunicazione, dove un po’ tutti sapranno accusare e sparare a zero sul mondo degli ultras. La solita solfa. Il solito sport nazionale. Ma il tutto questa volta avrà lo scopo di insabbiare e spostare l’attenzione da chi è stato realmente responsabile dell'assurda tragedia che è avvenuta. Ciao Gabriele, ciao dj, ciao ultras! Forza ragazzi…

8 novembre 2007

VERITA' PER ALDO

da http://www.assalti-frontali.com/default.asp
L'uccisione nel carcere di Perugia di Aldo Bianzino ci sconvolge e grida giustizia! Arrestato per aver giustamente coltivato qualche pianta di marijuana nella sua casa immersa nelle montagne umbre, Aldo non faceva male a nessuno, falegname (nella foto la sua officina di lavoro), padre di tre figli, preso in custodia da italianissime guardie carcerarie è stato assassinato in cella e questa cosa non ci dà pace. Ci sentiamo vicini alla sua famiglia e portiamo il lutto al braccio. Sabato ci sarà una manifestazione nazionale a Perugia.
Chi vuole leggere gli articoli che pochi e bravi giornalisti hanno scritto sul caso può andare qui http://www.lettera22.it/ind_rubtot.php?rubrica=219
Questo il sito dei compagni e le compagne di Aldo e il loro appello http://veritaperaldo.noblogs.org/

VERITA’ PER ALDO
Il carcere? sicuro da morire!Aldo Bianzino e la sua compagna Roberta il 12 ottobre sono stati arrestaicon l’accusa di possedere e coltivare alcune piante di marijuana.Trasferiti il giorno dopo al carcere di Capanne, sono separati. Robertacondotta in cella con altre donne, Aldo, in isolamento.Da quel momento Roberta non vedrà più il suo compagno lasciato in buonecondizioni di salute. La mattina seguente, domenica 14 ottobre alle 8,15,la polizia penitenziaria entrata nella cella, trova Aldo agonizzante chepoco dopo muore.Immediatamente la ex moglie, la compagna, i figli e gli amici si mobilitanoper fare chiarezza su questa ingiusta morte chiedendo verità e giustiziaperchè di carcere non si può morire!Di fatto dopo un goffo tentativo di insabbiamento da parte delle autoritàcarcerarie (le prime indiscrezioni sulle cause della sulla morte siriferivano ad un improbabile infarto) famiglia e amici vengono a sapere chedall’autopsia risulta che Aldo è stato vittima di un vero e propriopestaggio, il corpo infatti presentava una frattura alle costole, gravilesioni al fegato, alla milza e al cervello.Aldo Bianzino è morto ormai da più di due settimane.Il silenzio delle istituzioni e dei rappresentanti della politica, deicosiddetti garanti della nostra sicurezza sociale è assordante.Indaffarati a sperimentare modelli di governance escludenti, a scagliarsicontro ambulanti, lavavetri, vagabondi, non hanno trovato, non stannotrovando, non trovano il tempo per superare l’alone di impunità, perdenunciare chi umilia le persone sotto custodia, infligge sofferenzefisiche e psichiche ai detenuti, uccide.E' tempo per noi di prendere posizione, spazio e voce.Di raccontare. Di mantenere viva la memoria collettiva. Di evitarepericolosi insabbiamenti e difendere le nostre esistenze e le nostrepratiche identitarie da abusi, repressioni e pestaggi, “venduti”comeatti di legalità.E’ tempo di disinnescare le “paranoie” securitarie e arrestare leaggressioni proibizioniste, disattivare le dinamiche di esclusione e dicontrollo sui corpi.Di resistere alla criminalizzazione degli stili di vita, alla violenzadell’intolleranza, all’esercizio arbitrario dei poteri di repressione edi controllo, alla manipolazione dell’informazione.E’ tempo di agire, di porre interrogativi a chiunque desideri verità egiustizia per Aldo Bianzino, Giuseppe Ales, Federico Aldrovandi, AlbertoMercuriali. Marcello Lonzi.E’ tempo di reclamare la scarcerazione immediata dei 5 ragazzi diSpoleto, vittime di una perversa applicazione del 270bis, strumento dicontrollo e intimidazione preventiva utilizzato ormai per sedare qualunqueforma di dissenso.E’ tempo di costituirci in comitato per la verità su Aldo, di ottenereverità e giustizia sugli omicidi di stato, di abrogare la leggeFini-Giovanardi e reclamare la fine di ogni proibizionismo, di contrastaree opporci ad una società che sempre meno tollera qualsiasi espressionefuori dalla norma, di farci carico delle sorti dei processi per il g8 diGenova rispondendo ai pruriti vendicativi del potere con una manifestazionenazionale che contrasti e interrompa la costruzione di processi di oblio erimozione collettiva.
SABATO 10 Novembre Perugia Manifestazione e Assemblea*Un appuntamento nazionale contro tutte le intolleranze.Perchè un paese intollerante e’ tutto tranne che un paese sicuro!Perchè per una pianta d’erba in cella non si deve finire!Perché in carcere non si deve morire!Verità per Aldo!

...FERMARSI...

Nel tram tram quotidiano a volte fa bene FERMARSI e godersi un meraviglioso tramonto cremasco...

6 novembre 2007

...VOCE LIBERA...

LA MIA ITALIA CHE NON SI ARRENDE di ENZO BIAGI
Torno in tv dopo un intervallo durato cinque anni: insormontabili ragioni che chiamerò tecniche mi hanno impedito di continuare il mio programma. Sono contento, perché alla mia rispettabile età c' è ancora chi mi dà una testimonianza di fiducia e mi offre lavoro. Ma non voglio portar via il posto a nessuno: non debbo far carriera, e non ho lezioni da dare. Voglio solo concludere un discorso interrotto con i telespettatori, ripartire da dove c' eravamo lasciati e guardare avanti. Quante cose succedono intorno a noi. Cercheremo di raccontare che cosa manca agli italiani e di che cosa ha bisogno la gente. Fra poco sarà il 25 aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita. C' è sempre da resistere a qualcosa, a certi poteri, a certe promesse, a certi servilismi. Il revisionismo a volte mi offende: in quei giorni ci sono state anche pagine poco onorevoli; e molti di noi, delle Brigate partigiane, erano raccogliticci. Ma nella Resistenza c' è il riconoscimento di una grande dignità. Cosa sarebbe stata l' Italia agli occhi del mondo? Sono un vecchio cronista, testimone di tanti fatti. Alcuni anche terribili. E il mio pensiero va ai colleghi inviati speciali che non sono ritornati dal servizio, e a quelli che speciali non erano, ma rischiavano la vita per raccontare agli altri le pagine tristi della storia.I protagonisti per me sono ancora i fatti, quelli che hanno segnato una generazione: partiremo da uno di questi, e faremo un passo indietro per farne un altro, piccolo, avanti. Senza intenzione di commemorarci.

SENTI COME SUONA...


31 ottobre 2007

VERGOGNA ITALIANA

La commissione Affari Costituzionali della Camera boccia la proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta sul G8 di Genova con i voti della Cdl e di Di Pietro e Mastella è scoppiata una feroce polemica nell'Unione. Con 22 voti contrari e 22 voti favorevoli la commissione non è riuscita ad affidare il mandato al relatore a riferire in aula. Quanto basta per far insorgere la sinistra radicale che lancia l'accusa: "Idv e Udeur sabotano il programma". "Un atto gravissimo, preferiscono insabbiare", il commento deluso del ministro Paolo Ferrero di Rifondazione comunista mentre il suo partito per bocca del capogruppo Gennaro Migliore attacca: "Per noi è un fatto di gravità assoluta, intervenga Prodi". "Clamoroso non voler trovare la verità", aggiunge il segretario del Pdci Oliviero Diliberto. Ed anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti fatica a tenere a freno l'irritazione. "Cosa penso? - ha detto ai giornalisti - Non dovreste fare fatica ad immaginarlo". Ma il ministro Mastella cade dalle nuvole: "La commissione? Nel programma non l'ho vista". E Antonio Di Pietro aggiunge: "Volevano indagare solo sulla polizia, una giustizia a metà. Noi vogliamo una commissione che indaghi sia sui manifestanti che sugli abusi delle forze dell'ordine". Insomma uno sfregio alla sinistra radicale di cui Romano Prodi capisce tutta la pericolosità tanto che in serata da Palazzo Chigi lasciano trapelare un'indiscrezione: "La decisione è del parlamento ma il governo valuterà e si esprimerà". Di più Palazzo Chigi non può dire.
A scatenare il putiferio in commissione Affari costituzionali sono stati il dipietrista Carlo Costantini che ha detto 'no' insieme all'unico deputato dell'Udeur, mentre l'altro esponente dell'Idv, il capogruppo alla Camera Massimo Donadi, non si è presentato. I due esponenti della Rosa nel Pugno, Cinzia Dato e Angelo Piazza, non hanno preso parte alle votazioni. Per fare il colpaccio i parlamentari dell'opposizione sono ricorsi ad un espediente. Infatti mezz'ora prima del voto i parlamentari del centrosinistra erano in sovrabbondanza. Nessuno temeva per il peggio visto che mancavano all'appello sette esponenti di Forza Italia. Pochi minuti prima della conclusione dei lavori si è presentata in commissione una nutrita 'pattuglia' di deputati azzurri guidati dal capogruppo Elio Vito. E il loro arrivo ha fatto la differenza. A quel punto anche nell'Unione si è cominciato a telefonare freneticamente agli assenti per vedere di non andare sotto su un provvedimento tanto delicato. Ma non c'è stato nulla da fare perché l'ultimo "convocato" dell'Unione è arrivato troppo tardi, subito dopo il voto. Su 44 votanti 22 hanno detto sì e 22 'no' e quando si arriva alla parità, per regolamento, il mandato al relatore a riferire in Aula non viene conferito. La Cdl ha esultato per questa bocciatura, mentre la maggioranza ha lasciato la commissione piuttosto delusa ed inizia la resa dei conti. La Sinistra radicale infuriata carica a testa bassa dipietristi e mastelliani colpevoli, secondo il Verde Paolo Cento, di "aver sabotato il programma dell'Unione". Haidi Giuliani parla di "indignazione fortissima per il comportamento di Idv e Udeur che disattendono gli accordi comuni firmati nel programma dell'Unione". E Cento aggiunge: "Ora la parola passi ai movimenti e alla mobilitazione popolare che mi auguro sia grande in occasione della manifestazione del 17 già convocata a Genova nella quale sfileranno i protagonisti di quelle giornate. Le istituzioni si impegnino alla piena agibilità delle piazze in quella giornata". Nella maggioranza anche Ermete Realacci parlamentare del Pd è critico con gli alleati. "Quello che accade nei giorni del G8 - dice - rimane una ferita aperta nella nostra storia e nel rapporto tra cittadini e forze dell'ordine. Ancora oggi abbiamo la necessità di avere massima trasparenza e conoscere la verita". In serata, il vicepremier Rutelli parla di "situazione che si può recuperare" - senza però precisare la natura di successivi sviluppi - e poi commenta: "Forse qualcuno si è distratto". Di parere opposto la Cdl che commenta: "Sconfitto chi voleva processare le forze dell'ordine" con il leader di An Gianfranco Fini che si spinge ancora più in là: "La commissione d'inchiesta sul G8 era unicamente una cambiale che si pagava agli amici dei black bloc: alla sinistra più radicale".
Che schifo...

30 ottobre 2007

CIAO SCANNATOIO !!!

IL GLORIOSO SCANNATOIO CHIUDE I BATTENTI...ECCO ALCUNI SCATTI CASUALI PER SALUTARLO COME SI DEVE...













HIP HOP DON'T STOP


BIG GIULIANO...

GIULIANO PALMA & the BLUEBEATERS @ LIVE CLUB