12 novembre 2007

UN RAGAZZO...

Era un ragazzo con due grandi passioni la musica e la Lazio. Era un dj e la notte l’aveva trascorsa a regalare sorrisi e buone sensazioni a chi amava la sua musica e la sua compagnia. Fino alle 6 concentrato sui dischi e poi pronto a partire per la trasferta di Milano. Una trasferta tranquilla visto che le due tifoserie sono legate da un forte gemellaggio. Ma tutto è finito a causa di un maledetto colpo di pistola. La mia domenica era iniziata pressappoco come la sua…le orecchie che ancora ronzavano per la musica che in cuffia tengo sempre troppo alta, le poche ore di sonno, la stanchezza ma la sensazione di avere dato comunque il meglio e fatto divertire chi era lì ad ascoltarmi. Mentre i dischi giravano, sicuramente entrambi ci siamo immaginati la trasferta, importantissima per entrambi, fondamentale per entrambi. "Andrò dove il mio cuor mi porterà senza paura, farò quel che potrò...". Milano e Trento distanti centinaia di km ma un'unica meta per chi non riesce a lasciare sola la sua squadra del cuore. Il viaggio di Gabriele si è interrotto però molto prima. Perché? I suoi familiari, la sua ragazza, i suoi amici non riusciranno mai a darsi una spiegazione, a capire perché tutto ciò è accaduto. E la richiesta di una giustizia “giusta” non potrà mai colmare il vuoto lasciato da chi se ne è andato troppo presto. Il mio viaggio è invece arrivato alla meta, segnato però da un tam tam di notizie che hanno tolto il sorriso alla maggior parte di noi. È morto un ultras della Lazio, è morto un ultras, è morto uno di noi. Tanta rabbia! Tantissima! Anche perché all’entrata del settore ospiti hai trovato chi, incurante di ciò che era successo, ha vomitato tutta la sua arroganza e la sua bestialità, protetto ed assicurato da una divisa. Sarà sempre così ma ci sarà anche sempre chi, indomito e battaglierò, porterà ovunque quell’ideale e quella passione che ci ha spinto a mettere giù le cuffie ed a preparare la sciarpa. In questi giorni assisteremo ai soliti processi sommari sui mezzi di comunicazione, dove un po’ tutti sapranno accusare e sparare a zero sul mondo degli ultras. La solita solfa. Il solito sport nazionale. Ma il tutto questa volta avrà lo scopo di insabbiare e spostare l’attenzione da chi è stato realmente responsabile dell'assurda tragedia che è avvenuta. Ciao Gabriele, ciao dj, ciao ultras! Forza ragazzi…

1 commento:

bar sport ha detto...

Lasciando stare tutti i discorsi del caso, trovo assurdo che nel 2007 si debba ancora morire mentre si va a vedere la propria squadra giocare...
Riposa in pace.

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